Prevenzione endocardite batterica: amoxicillina vs clindamicina, attenzione alle scelte

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L’endocardite infettiva (IE) è un’infezione dell’endocardio che è associata ad morbosità e mortalità.

I batteri dalla cavità orale,in particolare gli streptococchi del gruppo viridans sono implicati come gli organismi che ne sono principale causa, 35%-45% dei casi.

Nei protocolli odontoiatrici è uso l’utilizzo di antibiotici per diminuire il rischio di sviluppo di endocarditi nei pazienti a rischio. L’obiettivo di questo protocollo è quello di ridurre o eliminare la batteriemia causata dalle procedure terapeutiche.

Ma quali sono i pazienti ad alto rischio ? La letteratura comprende pazienti portatori valvole cardiache meccaniche o valvole naturali riparate con materiale meccanico , cardiopatia congenita o con storia di endocardite pregressa. Ricordiamo che esiste una classificazione anche per il rischio moderato (precedente febbre reumatica, soffio al cuore o alterazioni della valvola nativa). L’American Heart Association (AHA) e la società europea di cardiologia (ESC) con le linee guida del 2007 e del 2009, hanno rispettivamente, consigliato la cessazione di profilassi antibiotica per gli individui al rischio moderato di IE. (anche se studi recentissimi stanno rimettendo in discussione questi protocolli per il riacutizzarsi di endocarditi post trattamenti odontoiatrici)

 

Il dosaggio prevedeva 3 gr di amoxicillina Vs 600 mg di clindamicina 1h prima del trattamento. (attualmente le linee guida prevedono 2 gr 1h prima)

 

Amoxicillina

Reazioni avverse all’amoxicillina con rischio di anafilassi mortale da assunzione del farmaco è stato stimato in 1:100000 , risulta inoltre superiore in quelli che ricevono il farmaco per via parenterale anziché orale . Clemens e Ransohoff hanno stimato il tasso di mortalità associato ll’assunzione di penicillina orale vicino a 0,9 decessi per milione. Reazioni avverse non fatali tra 400 e 2400 per milione di somministrazioni.

 

Clindamicina

Reazioni avverse alla clindamicina presentano una frequenza da 0,01% al 10%. Le reazioni avverse alla clindamicina sono sempre state indicate come rare. Una revisione attenta della letteratura ha variato questi dati I dati suggeriscono un tasso di 11 reazioni fatali e 270 non fatali per un milione di dosi.

Scopo di questo lavoro, eseguito in inghilterra è comparare l’utilizzo di due tra gli antibiotici più usati, amoxicillina e clindamicina e valutarne il rischio delle loro reazioni avverse. Il lavoro tiene conto di un range di somministrazioni dal gennaio 2004 al gennaio 2014. Con grande sorpresa il dato emerso è diverso da quello generalmente pensato.La quantità di reazione avverse per l’amoxicillina era di 0 reazioni fatali per milione di prescrizioni (infatti 0 reazioni fatali per quasi 3 milioni di prescrizioni) e 22,62 reazioni non fatali per milione di prescrizioni. Per la clindamicina era di 13 reazioni fatali e 149 reazioni non fatali per milione di prescrizioni. La maggior parte delle reazioni avverse alla clindamicina sono risultate in conseguenza di infezioni sostenute da Clostridium difficile.

Livelli di segnalazione di reazioni avverse sono risultate, in Inghilterra, basse in particolare per l’amoxicillina, in particolare risultano essere inferiori rispetto alle stime precedenti. Ciò suggerisce che l’amoxicillina è relativamente sicuro, per i pazienti senza una storia di allergia all’amoxicillina. L’uso di clindamicina, viceversa è, risultato associato a tassi significativi di reazioni avverse fatali e non fatali rispetto a quanto pensato e scritto finora. 

 

J Antimicrob Chemother. 2015 Aug; Incidence and nature of adverse reactions to antibiotics used as endocarditis prophylaxis. Thornhill MH1, Dayer MJ2, Prendergast B3, Baddour LM4, Jones S5, Lockhart PB6.

 

 

(Full text disponibile)