Ozono terapia per le patologie del cavo orale: Realtà o mito?

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L’ozono terapia, come suggerisce il termine stesso, è un processo curativo ottenuto attraverso l’utilizzo di una miscela di ossigeno ed ozono.

E’ considerata una terapia di tipo “naturale” proprio perché si avvale di questi due elementi presenti in natura. Ciascuna molecola di ozono è composta da tre atomi di ossigeno ed è presente naturalmente nell’atmosfera terrestre dove ha la funzione di proteggere gli organismi viventi dai raggi ultravioletti.

L’uso dell’ozono (O3) in odontoiatria è stato proposto per le sue proprietà antimicrobiche, disinfettanti, curative e per la biocompatibilità. Le proprietà antimicrobiche si manifestano nei confronti di batteri, funghi, protozoi e virus. È attivo nei confronti di tutti i gram positivi e di tutti i gram negativi, inclusi Pseudomonas aeruginosa ed Escherichiacoli, entrambi estremamente resistenti agli antibiotici.

Agisce danneggiando la membrana citoplasmatica dei batteri e intracellulare mediante ossidazione. Quest’ultima azione non è selettiva o specifica nei confronti dei batteri, ma non è nemmeno dannosa per le cellule umane in quanto queste possiedono potere antiossidante. L’azione antibatterica aumenta in ambiente liquido con pH acido. Esso ha anche un’azione sul sistema immunitario in quanto stimola la proliferazione delle cellule immunocompetenti , aumenta la produzione di interferone, del fattore di necrosi tumorale e dell’interleuchina2. Ha azione anti-infiammatoria ed analgesica poiché riduce la produzione di mediatori dell’infiammazione, inattiva i mediatori metabolici del dolore e incrementa la microcircolazione locale determinando maggior apporto di ossigeno ai tessuti e allontanando le tossine presenti localmente. Questo risulta essere il suo effetto benefico nei confronti dei tessuti che sono in via di guarigione.

Negli ultimi decenni sono stati proposti numerosi protocolli terapeutici che prevedono l’utilizzo dell’ozono in odontoiatria. Lesioni cariose sottoposte a sedute di ozono hanno confermato la possibilità di una regressione nel loro processo degenerativo in quanto esso permette la remineralizzazione dello smalto. Il trattamento dura dai 10 ai 60 secondi e non prevede utilizzo di anestesia.

Può essere utilizzato anche come coadiuvante nel trattamento delle lesioni dentali biofilm correlate in quanto possiede azione inattivante sui microrganismi presenti nel biofilm. Può essere utilizzato anche nel trattamento delle Ulcere Aftose ricorrenti mediante applicazione topica e per le mucositi post radio/chemioterapia, sebbene in questi ultimi due casi gli studi presenti in letteratura scientifica sottolineino la necessità di ulteriori studi sperimentali a riguardo.

È utile anche nella terapia dei disordini temporomamdibolari dove viene somministarto per via intra articolare. In terapia endodontica l’ozono può essere usato in formulazione acquosa come irrigante endocanalare per disinfettare i canali dentali ed i tubuli dentinali. Esso infatti si è dimostrato efficace nei confronti dei patogeni endodontici quali E.Faecalis, Candida Albicans, Peptostreptococcus micros e Pseudomonas Aeruginosa, con efficacia sovrapponibile a quella dell’ipoclorito di sodio al 2,5%. A differenza di quest’ultimo l’ozono è un trattamento privo di effetti tossici. Superando il forame apicale induce all’interno dell’osso di supporto il processo di guarigione ossea e rigenerazione. Può essere usato nei protocolli di sbiancamento dentale in denti non vitali irradiando per 3-4 minuti la corona del dente all’interno della quale è stato posto il principio attivo sbiancante. In questo caso si è dimostrato molto efficace. Nebulizzato sulla superficie della dentina esposta è in grado di ridurre l’ipersensibilità dentinale. Favorisce la guarigione delle lesioni ossee e quindi può essere utilizzato in caso alveolite o estrazioni dentali dove forma una pseudo membrana che la protegge l’alveolo da insulti fisici e meccanici. Può essere utilizzato anche in implantologia come disinfettante e agente favorente la guarigione ossea. È sicuro anche sui bambini.

Nonostante gli innumerevoli effetti positivi l’ozono possiede anche degli effetti avversi. Se inalato, infatti, risulta tossico per i polmoni e per gli altri organi. Se iniettato endovena espone al rischio di embolia. Può provocare irritazione delle alte vie respiratorie, riniti, tosse, mal di testa, nausea, vomito, difficoltà respiratoria, riduzione della circolazione e problemi cardiaci. In caso di intossicazione è necessario porre il paziente supino, somministrare ossigeno, acido ascorbico, vit E ed n-acetilcisteina. Tutti questi effetti sono comunque estremamente rari.

In conclusione, l’ozono si dimostra essere un trattamento applicabile in numerosi ambiti dell’odontoiatria e forse in un futuro si potrà sostituire completamente ad alcune procedure odontoiatriche proprio con lo scopo di essere sempre più minimamente invasivi e “biologici”.

Attualmente però possiamo utilizzarlo con sicurezza solo come coadiuvante agli altri trattamenti odontoiatrici in quanto essi dispongono di una maggiore quantità di dati nella letteratura scientifica, a questo scopo AIRO si attiverà per una ricerca clinica mirata.

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