Il cavo orale e l’intestino risultano strettamente connesse tra loro; l’alterazione di una di queste componenti del nostro organismo può determinare lo stato della nostra salute sia in maniera positiva che in maniera negativa.

La comunità scientifica sta facendo ricerche focalizzate sullo studio dei batteri patogeni che colonizzano la bocca e l’ intestino scoprendo che sono responsabili di numerose malattie sistemiche tra cui il cancro.

La bocca è colonizzata da una comunità microbica molto varia e ricca, composta da più di 700 specie di batteri funghi e protozoi, mentre l’ intestino umano è abitato da circa 10^14 microorganismi che nel loro complesso prendono il nome di microbiota intestinale ,da molti definito anche come “SECOND BRAIN”, ovvero una popolazione autoctona immensa la cui presenza è imprescindibile per la vita.

Sia la flora intestinale, che quella orale ricevono un imprinting materno che evolverà nel tempo, subendo alterazioni legate agli stili di vita, all’alimentazione, alle infezioni e agli antibiotici che verranno assunti nel corso della stessa; tuttavia ci sarà sempre una composizione fissa di microorganismi che popoleranno queste aree.

Nell’intestino i batteri hanno ruoli molto diversi ma fondamentali per la vita: digeriscono fibre, fermentano gli zuccheri , abbassano il ph, mantengono integra la mucosa proteggendola dall’ aggressione di batteri patogeni e da infiammazioni che questi potrebbero causarle.

La variegata popolazione batterica convive in maniera naturale nel nostro tratto gastrointestinale interagendo attivamente con il sistema immunitario al mantenimento in salute di questa zona;

il microbiota   partecipa attivamente alla sintesi di amminoacidi e costituisce una importante difesa nel rafforzare le difese immunitarie.

Se viene alterato l’equilibrio di questa comunità, si innesca il cosiddetto meccanismo della disbiosi, ovvero l’ alterazione dell’ equilibrio intestinale.

Questo meccanismo può essere causato anche da una crescita incontrollata di alcuni microorganismi che sono presenti anche nel cavo orale.

La disbiosi può indurre la sindrome dell’ intestino irritabile ed il morbo di Crohn.

La ricerca ha evidenziato in maniera specifica come il collegamento tra microrganismi intestinali e la dieta determini la possibilità di insorgenza di alcuni tipi di cancro colon-rettale.

 

Un gruppo di ricercatori del Dana-Faber Cancer Intstitute e del Massachusetts General Hospital (USA) si è focalizzato in maniera specifica su di un batterio in particolare, il Fusobacterium nucleatum , uno delle centinaia di batteri colonizzatori sia della mucosa intestinale che di quella orale.

Il fusobacterium nucleatum è un bastoncello affusolato gram-negativo anaerobio ed incapace di motilità.

È un membro predominante della flora batterica orale umana. A causa della sua natura patogena e parassitaria, il Fusobacterium nucleatum non influenza direttamente l’ambiente.

Tuttavia, può alterare l’ecosistema orale con un impatto significativo sull’ecologia della cavità orale dovuta alla sua capacità di aderire a molte specie microbiche diverse .

Il F. nucleatum è componente principale della placca subgengivale ed il maggiore responsabile della malattia parodontale.

La sua azione a livello intestinale viene esplicata maggiormente nelle diete povere di fibre e vegetali, dove l’ incidenza nello sviluppare il cancro colon-rettale sarebbe molto più elevata .

Diete cosidette “prudenti” con cibi salutari hanno il beneficio di alterare in parte il quantitativo di batteri presenti nel tratto digestivo, in particolare la presenza del fusobacterium nucleatum.

Tuttavia, questa ricerca vuole evidenziare che il cancro colon-rettale subisce un fenomeno batterico ben più ampio di quello finora studiato , in quanto ci sono interazioni batteriche che possono agire in comunione nel ridurre o incrementare il rischio di certi tumori colon-rettali.

Lo studio, sottolineano i ricercatori, confermando altre ricerche sperimentali , evidenzia la capacità del batterio di interferire con il sistema immunitario e attivare la crescita abnorme di cellule del colon .

La dinamica popolazione batterica convive in maniera naturale nel nostro tratto gastrointestinale interagendo attivamente con il sistema immunitario al mantenimento in salute di questa zona.

Tuttavia questo delicato equilibrio può facilmente alterarsi in particolari circostanze andando a determinare una crescita abnorme di batteri patogeni non più contrastati da batteri commensali; situazione riscontrata sia nei tumori sia nelle malattie infiammatorie, dove uno stato di infiammazione cronica può infatti contribuire alla carcinogenesi.

Ricordiamo però che l insorgenza del cancro è un processo multifattoriale risultante da una serie di mutazioni genetiche alla cui genesi contribuiscono le abitudini di vita, la familiarità, fattori ambientali e soprattutto l’alimentazione.

Specifiche alterazioni del microbiota si riscontrano in malattie infiammatorie che riguardano le gengive: obesità, diabete di tipo 2 e le allergie.

Si cerca di capire se sia l’alterazione del microbiota ad indurre lo sviluppo di determinate patologie o, inversamente, sia l’alterazione di questo una manifestazione di queste malattie.

Si stima che circa il 20% dei casi di cancro a livello globale sia causato da alterazioni della popolazione batterica e dai suoi metaboliti.

 

In un colon malato, a differenza di quello sano , vi sono alti livelli di Fusobacterium e altre classi di Escherichia Coli e Bacteroides Fragili.

Quest’ultimo rilascia un enzima che causa un’infiammazione cronica al rivestimento intestinale e sembra che una porzione di questi batteri induca la sovra regolazione della risposta immunitaria attivando cellule t-helper, che oltre a proteggere, hanno anche funzione di modulare la risposta antinfiammatoria determinando uno stato di infiammazione cronica .

Il Fusobacterium invece ha una azione cancerogena molto specifica nel modulare l ‘infiammazione della mucosa. Questo batterio promuove anche la resistenza alla chemioterapia nei pazienti affetti da tumore al colon inibendo la apoptosi cellulare .

Le cellule cancerogene attuano un meccanismo di sopravvivenza chiamato autofagia.

L’ autofagia fa’ si che il cancro diventi chemio-resistente.

Si ritiene infatti che sia proprio attraverso questo meccanismo che si inneschi la parodontite, e con essa un ambiente favorevole allo sviluppo di tumori.

Il F. Nucleatum svolge in questo modo un’azione fortemente pro-infiammatoria, alterando le cellule epiteliali del cavo orale.

 

Questo meccanismo immunitario dipende dal legame di una proteina batterica ad un recettore presente sulle cellule immunitarie.

Di conseguenza la rimozione del batterio o l’inibizione del recettore sulle cellule immunitarie attraverso anticorpi fa si che le cellule immunitarie possano distruggere in modo mirato le cellule tumorali nel colon.

La ricerca mira a studiare efficaci metodiche dove il sistema d’azione del patogeno può servire come modello nello sviluppare nuove tecniche di intervento contro i tumori.

L’equilibrio del microbioma quindi è legato a doppio filo con quello del sistema immunitario: alterazioni del primo portano a reazioni sproporzionate del secondo, promuovendo infiammazioni e aumentando l’esposizione a patologie oncologiche.

Per limitarne la diffusione di questo circolo vizioso risulta fondamentale una maggior cura dell’igiene orale (anche attraverso l’uso di probiotici  per mantenere l’equilibrio del microbioma orale) e il trattamento corretto della parodontite.

 

Full text disponibile a richiesta.

Revisione letteratura Dr.ssa. Paola Barberis