Introduzione:

La salute orale è stata sempre associata ad un intervento tecnico fisico dell’odontoiatra o dell’igienista dentale. Il paziente ha raramente percezione reale delle potenzialità preventive della professione dell’igienista dentale. Il ruolo di professionista sanitario si estrinseca anche in campi che esulino dalla mera valutazione del cavo orale, integrando e non sovrapponendosi con gli specialisti delle differenti realtà cliniche. Tale percezione deve essere alla base del cambiamento della percezione professionale dell’igienista dentale.

Fortunatamente da decenni la situazione è in decisa controtendenza e l’odontoiatria si sta aprendo sempre di più verso la prevenzione che comprende anche lo studio di altre specialistiche importanti come la nutrizione.

La nutrizione umana è una scienza fondamentale per lo sviluppo di un buon piano preventivo verso il paziente perché l’alimentazione costituisce il tassello fulcro della salute globale sistemica. I micronutrienti sono conosciuti da sempre come essenziali per la salute, ma difficilmente venivano presi in considerazione nelle patologie del cavo orale.

Diversi autori negli ultimi due decenni hanno analizzato l’importanza delle vitamine C e D per la salute e l’equilibrio del cavo orale.

Vitamina D

E’ noto che un’alimentazione sana e corretta sia fondamentale per l’equilibrio sistemico e il mantenimento delle funzioni vitali in integrale efficienza, ma fino a poco tempo fa ignoravamo che una carenza vitaminica potesse alterare negativamente tessuti e risposta immunitaria del cavo orale.

La vitamina D è conosciuta soprattutto per la sua importanza nella formazione di una sana struttura ossea ed i suoi ruoli non si esauriscono con questa importante funzione.

Essa si trova sotto 5 forme differenti, ma quelle che riscontrano interesse clinico orale per molti autori sono la forma D2 e la D3 (sintetizzata dagli animali).

L’uomo è in grado di sintetizzare la vitamina D3 grazie all’esposizione solare. La riserva di provitamina deidrocolesterolo che abbiamo nella pelle si trasforma in un composto intermedio, la previtamina d3 grazie ai raggi UVB. Essa viene poi convertita da fegato e reni in vitamina d3 o colecalciferolo.

Questa vitamina è conosciuta soprattutto per intervenire nella corretta formazione delle ossa ma gioca un ruolo importante anche come immunomodulatore. Numerosi studi scientifici confermano che una corretta integrazione di vitamina D migliora condizioni di sindromi metaboliche, malattie autoimmuni e gioca un ruolo chiave nello sviluppo di infiammazioni e delle malattie infettive.

Questo spiega perché a livello del cavo orale valutare integrazioni di vitamina D in condizioni patologiche particolari sia fondamentale.

Possiamo affermare che la sua carenza è associata a patologie dirette del cavo orale e patologie che sono correlate a disturbi del cavo orale ma non ne sono l’unica causa.

  • Le correlazioni indirette comprendono le malattie collegate alla carenza di vitamina D che hanno come conseguenza patologie del cavo orale quali patologie autoimmuni, sindrome metabolica, diabete tipo 1 e 2, malattie infettive e osteoporosi. L’integrazione di Vitamina D migliora l’insulino resistenza e i livelli pressori nella sindrome metabolica, previene il decremento di densità ossea nell’osteoporosi che è considerata da alcuni autori fra i fattori predisponenti e ingravescenti della malattia parodontale. Molte cellule non collegate all’omeostasi del calcio esprimono recettori di membrana per la vitamina D: linfociti T e B, cellule del pancreas, della placenta, della pelle, della prostata e cellule cancerogene del colon. Si evince come la vitamina D possa essere determinante nella trasduzione e nel signalling intracellulare a livello oncogenico e infiammatorio.
  • Vi sono numerosi studi sulla relazione della vitamina D nell’ incremento di incidenza di carie, aggravamento della malattia parodontale e stomatiti aftosiche. Una deficienza di vitamina D ha impatto sull’inizio e sulla progressione della malattia parodontale e della carie. Oltre all’effetto diretto della mineralizzazione, ha un importante effetto antiinfiammatorio che si esprime mediante la modulazione delle citochine infiammatorie prodotte dalle cellule immunitarie e stimolate dalla secrezione di peptidi con azione antibatterica di monociti e macrofagi. Un inadeguato livello di vitamina D nel corpo induce difetti ipoplasici di smalto e dentina durante lo sviluppo con aumentata incidenza di carie. Molti studi hanno riportato un ruolo molto importante della vitamina D come modificatore di condizioni autoimmuni come Stomatiti aftosiche ricorrenti, malattia di Behçet, sindrome di Sjögren, carcinoma squamocellulare e candidosi orali.

E’ molto importante sottolineare che tutti gli studi scientifici considerati attuino dei protocolli di integrazione dai quali consegue una remissione significativa dei sintomi delle varie malattie. Il ruolo della Vitamina D nello sviluppo cofattoriale di patologie è al vaglio di continue osservazioni e, negli studi sottoposti a valutazione, la deficienza di colecalciferolo rappresenta un potenziale fattore conseguente allo sviluppo della patologia oltre che un contestuale fattore di rischio predisponente. Tale labile confine merita approfondimenti e future valutazioni sistematiche.

Vitamina C

La vitamina C (acido ascorbico) è una vitamina idrosolubile. E’ reperibile nella frutta e nella verdura fresca, perché è molto labile e sensibile a aria luce e calore. Lo scorbuto è la malattia che deriva da una grave carenza di vitamina C.

Secondo le revisioni più recenti, la vitamina C è un potente antiossidante, antiemorragico e un cofattore per la sintesi del collagene, essenziale per il trofismo di tutti i tessuti orali, duri e molli.

Numerosi autori sostengono una possibile relazione tra l'acido ascorbico e la salute del tessuto parodontale. Ha importanti effetti sull’inizio e sulla progressione della malattia gengivale e una sua deficienza aggrava il sanguinamento gengivale. L’integrazione di vitamina C influisce positivamente sull'integrità strutturale dei tessuti molli e del cavo orale. Vari autori hanno ampiamente osservato i benefici protettivi, formativi e omeostatici della vitamina C nell'ambiente orale umano.

Il miglior schema di dosaggio e l’attuazione di un protocollo ripetibile è argomento estremamente dibattuto (quantità e frequenza di assunzione). La dose dovrebbe essere incrementata in donne in stato di gravidanza, allattamento o individui sotto stress.

La vitamina C è continuamente sotto l’attenzione trials e revisioni anche per un suo effetto pro-ossidante in soggetti patologici, che potrebbe risultare importante sia nella carcinogenesi che come chemioterapico, ma non esistono ancora studi che integrino e fughino con adeguata certezza statistica ogni dubbio.  La conoscenza della scienza della nutrizione umana ha un ruolo chiave nella prevenzione della salute del cavo orale e i professionisti del settore dovrebbero volgere lo sguardo al futuro per il bene dei pazienti e garantirne la preservazione della salute sistemica. Ogni struttura del corpo dovrebbe essere considerata in diretta connessione con le altre e la correlazione tra professionisti di differenti branche dovrebbe costituire il leit motiv tra diverse realtà cliniche.

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