La prevenzione odontoiatrica in gravidanza

 Know How Clinico/domiciliare

 Il periodo della gravidanza costituisce, per la donna, un importante cambiamento sia fisico che emotivo. L’organismo mette il moto la propria fonte di energia più potente, per partire dall’unione di due semplici cellule e generare una nuova vita. Se dal punto di vista emotivo si tratta di un vero e proprio miracolo, da quello scientifico l’organismo si trova ad ospitare, per un tempo limitato, il feto in crescita.

Quest’ultimo si alimenta di ciò che la mamma introduce in sé, usufruendo delle sue energie per crescere e formarsi. Attualmente si è constatato che i cambiamenti a carico dell’endometrio della sacca gestazionale non sono regolati esclusivamente dagli ormoni sessuali, ma in parte mediati dalle cellule del sistema immunitario, con un comportamento molto simile a quello che si verifica nell’instaurarsi di un’infiammazione.

Entrando nel dettaglio, vi è una classe di globuli bianchi, riconosciuta come Th2, che durante il periodo della gravidanza si attiva per difendere il feto, in modo che venga accettato dal corpo materno.

Possiamo affermare che lo stato “infiammatorio” generato indica una “difesa” da parte del nostro corpo, non necessariamente sintomo di malattia.

La neo mamma è in uno stato di “stress”, per via dell’aumento delle attività cellulari che fisiologicamente il corpo si trova a sostenere. Ma non solo. È dimostrato che, durante la gestazione, i livelli di cortisolo aumentano di ben tre volte rispetto alla media. Questo ormone è comunemente indicato come quello dello stress. Genera stanchezza, sbalzi d’umore e una maggiore propensione alle irritazioni delle mucose, tutti sintomi tipici delle donne in gravidanza.

Passando alla bocca, ambito di nostra competenza, possiamo dire che, soprattutto nei primi mesi, si verificano nella futura mamma fenomeni edemigeni ed edematosi del parodonto superficiale e una variazione del colore, con un sanguinamento anomalo nel corso delle regolari attività di detersione orale. Questo accade perché un’infiammazione instaurata in qualsiasi parte del corpo agisce a livello sistemico, manifestandosi anche in aree non direttamente connesse e in distretti lontani come i tessuti orali.

In alcune circostanze il rigonfiamento gengivale può accrescere talmente tanto da generare una lesione conosciuta con il nome di “epulide gravidica”. Si tratta di una formazione rotondeggiante che si genera a livello della papilla interdentale, il triangolino di gengiva posto tra un dente e l’altro, assolutamente benigna, che a fine gravidanza scompare.

Come si interviene nella pratica?

La parola d’ordine è “prevenzione”. La gengivite in gravidanza induce edema delle mucose con conseguente formazione di tasche tra la gengiva ed il dente. Tali tasche vengono popolate dai batteri. Questi, se non vengono rimossi, continuano a nutrirsi e ad accumularsi, sino a formare la placca batterica. Se la placca non viene rimossa, si trasforma in tartaro, che ha una consistenza più dura, ed a quel punto le classiche manovre di spazzolamento domiciliari non sono più capaci di eliminarlo.

Sappiamo che il periodo della gestazione è una fase molto delicata, nella quale è opportuno prestare attenzione allo stile di vita e a ciò che si introduce con l’alimentazione in quanto il feto, tramite il liquido amniotico ed il cordone ombelicale, assimila gli stessi elementi della mamma. Per lo stesso motivo si sconsiglia l’assunzione di farmaci se non strettamente necessario, in quanto il feto, in una fase delicata di crescita e sviluppo, potrebbe subire conseguenze irreversibili.

Per precauzione, anche i più comuni rimedi naturali - come gli oli essenziali e i fitoterapici - non sono indicati. Inoltre, alcuni oli essenziali pare espongano al rischio di insorgenza di contrazioni precoci, potenzialmente dannose ai fini della corretta progressione della gravidanza.

Il trattamento migliore per evitare il problema è quello di evitare lo sviluppo della placca batterica. Per questo motivo raccomandiamo alle future mamme di sottoporsi a più frequenti controlli di prevenzione ed eventuali ulteriori sedute di igiene orale personalizzata in base alle condizioni della salute orale. E’ sempre consigliato continuare a spazzolare i denti nonostante il sanguinamento delle gengive.

L’igienista dentale, nelle sedute professionali in studio, ha il compito non solo di rimuovere l’eccesso di carica batterica responsabile della formazione della placca, ma anche quello di istruire e fornire i giusti consigli alle proprie pazienti per far si che possano acquisire le competenze necessarie ad eseguire una buona igiene orale domiciliare. Vengono scelti in maniera personalizzata il tipo di spazzolino, il dentifricio ed eventuali dispositivi di sostegno per rifinire al meglio la pulizia delle zone più difficili. Vengono anche dati consigli circa l’alimentazione più consona a questo importante e delicato momento della vita della donna.

Un buon sostegno nel controllo del processo infiammatorio è dato dall’assunzione di probiotici. I probiotici sono batteri che concorrono a ripristinare lo stato di salute orale e hanno il compito di sostare all’interno degli spazi presenti tra le gengiva ed il dente, impedendo ai “batteri antagonisti/opportunisti” di occupare tali sedi. Diversi studi hanno accertato che possono essere assunti durante la gravidanza e l’allattamento, in quanto non costituiscono alcun tipo di minaccia per i processi di crescita e sviluppo del feto. Si raccomanda l’assunzione sotto il controllo del proprio odontoiatra o igienista di fiducia, quando si è acquisita una buona tecnica di auto-igiene della bocca.

La prevenzione così fatta richiede un impegno minimo da parte della paziente in gravidanza. Le consentirà di evitare metodiche di intervento più invasive e pericolose per se e per il suo bambino, garantendole un periodo di attesa più sereno e tranquillo.

Full Test disponibile a richiesta ( solo per i soci AIRO )
Dr.ssa Valeria Cau

Reference
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