Bifosfonati: i rischi associati

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Nel 2011, il Consiglio dell’asociazione associazione dentale americana per la ricerca scientifica ha rilasciato un aggiornamento sulla gestione e la cura dei pazienti sottoposti a terapia anti-riassorbimento per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi.

In questa relazione, il panel non ha trovato alcun risultato efficace per evitare l’osteonecrosi senza aumentare i rischi di ridotta massa ossea legata alla non assunzione dei bifosfonati.

Numerosi altri effetti avversi sono stati riscontrati nei pazienti trattati negli ultimi 16 anni dopo l’approvazione della FDA all’uso dei bisfosfonati:

  • intollerabilità al farmaco del tratto gastrointestinale
  • ipocalcemia sintomatica
  • fratture da stress osseo
  • malattia simil-influenzale
  • mialgia
  • alterazione della funzione renale (in particolare nei pazienti intrattamento con farmaci nefrotossici)
  • insufficienza renale
  • necrosi tubulare acuta
  • erosioni esofagee e ulcerazioni
  • effetti anti- angiogenici.

Rischio Clinico Gestione 2009: 5 217-227. ©2009 Borgioli et al Dove Medical Press Ltd.

La prevalenza di osteonecrosi in pazienti oncologici trattati con bifosfonati per via endovenosa è sempre stata alta (6-10%), rispetto al rischio finora descritto (< 1 % ) nei pazienti in terapia con bifosfonati per via orale.

Nel numero di gennaio 2009 del Journal of American Dental Association, tuttavia, Sedghizadeh et al . rapporto vedeno due o tre nuovi pazienti una settimana con lesioni da bifosfonati , che si traduce in un incidenza del 4% nei pazienti che assumono bifosfonati orali.

I bifosfonati possono anche contribuire a infezioni orali croniche. Nella ricerca pubblicata nel Journal of Orale Chirurgia Maxillo-Facciale, nell’aprile 2008, la squadra di Sedghizadeh ha trovato una correlazione diretta tra l’uso di bifosfonati e lo sviluppo di biofilm microbici, colonie batteriche, che causano infezioni croniche nell’osso. Altri studi recenti hanno segnalato che l’uso di bifosfonati è un fattore di rischio per la fibrillazione atriale nelle donne. Uno studio stima che il 3 % dei casi di fibrillazione atriale potrebbe essere dovuto a bifosfonati (in particolare,l’alendronato) l’uso di bifosfonati deve essere strettamente monitorato in popolazioni ad alto rischio di fibrillazione atriale (come i pazienti con patologia cardiaca, malattia coronarica o diabete). In altre parole, le persone a rischio di gravi effetti indesiderati da bifosfonati includono non solo le donne di età compresa tra 60 e i più anziani, ma anche chiunque con malattie cardiache o diabete ,che risulta essere una percentuale significativa degli Stati Uniti (dove si è svolto lo studio) ma anche della popolazione europea.

Building Bone: Part I: The Case Against Bisphosphonates by Lara Pizzorno, MDiv, MA, LMT

Part I: The Case against Bisphosphonates Bisphosphonates Linked to Severe Side Effects, including Osteonecrosis of the Jaw

 

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