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Le attuali ricerche, in campo oncologico , suggeriscono sempre più prove crescenti fra infezioni batteriche specifiche e lo sviluppo di patologie maligne.

Dalla scoperta che l’Helicobacter pylori gioca un ruolo nello sviluppo dell’ adenocarcinoma gastrico, sono state segnalate sempre più associazioni tra batteri specifici e cancro .

Tra questi, la Salmonella typhi con il cancro della cistifellea , lo streptococco bovis per il tumore del colon, la Chlamydophila penumoniae per il cancro polmonare , il Propionibacterium acnes per il carcinoma della prostata , l’Escherichia coli per il tumore del colon , ecc…

Il cancro esofageo è l’ottavo tumore come frequenza e la sesta causa di morte per cancro in tutto il mondo. Sappiamo che la maggior parte dei casi si verifica in Asia, specialmente in Cina centrale, ma dati recenti suggeriscono che la frequenza di nuovi casi è in aumento in tutta l’ Europa occidentale e negli Stati Uniti .

Questo ha indotto lo sviluppo di ricerche mirate, al fine di comprendere meglio gli agenti causali e ridurre l’incidenza e la mortalità di questa malattia.

Come la maggior parte dei tumori, una pletora di fattori di rischio tra cui età, sesso, ereditarietà, dieta, esposizione chimica e mutazione genetica sono stati segnalati per il cancro esofageo .

Una ricerca, molto articolata, ha evidenziato come potenziale contributo, alla formazione del cancro esofageo, il ruolo dell’agente patogeno parodontale, Porphyromonas gingivalis nel carcinoma esofageo a cellule squamose (ESCC).

Il Cancro esofageo è caratterizzato dalla difficoltà di diagnosi precoce, presenta rapido sviluppo e alta mortalità.

 

Scopo della ricerca era esaminare la presenza di p. gingivalis nella mucosa esofagea, il rapporto tra infezione da P.gingivalis del parodonto , la diagnosi e la prognosi del carcinoma esofageo a cellule squamose ESCC.

 

Due sono i principali sottotipi di cancro esofageo che sono stati identificati;

il carcinoma a cellule squamose (ESCC), che è più comune nei paesi in via di sviluppo, e l’adenocarcinoma che è più comune nelle nazioni sviluppate .

Inoltre è stata segnalata un’associazione significativa fra la popolazione batterica del tratto digestivo superiore e la displasia esofagea squamosa, questa lesione precede l’insorgenza del carcinoma esofageo a cellule squamose.

Attualmente viene sempre più monitorato il P. gingivalis ,patogeno orale, che invadendo le cellule epiteliali gastriche può interferire con la risposta immunitaria dell’ospite e alterare il ciclo cellulare.

 

Studi epidemiologici hanno dimostrato che le malattie parodontali sono significativamente associate a diversi tumori, come il cancro orale, il cancro gastrico, il cancro del pancreas.

La stretta similitudine delle cellule squamose dell’esofago e le cellule squamose orali rende sempre più plausibile la stretta associazione tra il microbioma orale e l’ ESCC.

 

Il lavoro di ricerca in oggetto ha valutato la presenza di P.gingivalis rispetto allo stadio tumorale e la sua presenza nelle metastasi dei pazienti oggetto della ricerca.

 

I risultati immunoistochimici hanno dimostrato la presenza di P.gingivalis nel 61% dei tessuti cancerogeni di pazienti affetti da ESCC, nel 12% dei tessuti adiacenti, mentre non rilevati in una mucosa esofagea normale.

Inoltre, statisticamente, il P.gingivalis presente nelle infezioni parodontali è stato associato positivamente con caratteristiche clinico patologiche multiple, compreso lo stato di differenziazione, le metastasi e il tasso di sopravvivenza globale nei processi degenerativi gastrici.

L’evidenza di questi studi sta suggerendo l’ipotesi che il P gingivalis parodontale potrebbe essere un agente eziologico potenzialmente indicatore prognostico di questa malattia maligna che colpisce l’esofago. Viene inoltre valutato e monitorato se la presenza di antigeni di verso il P gingivalis sia associata con la progressione del cancro esofageo.

L’ipotesi più attendibile e valutare se è possibile utilizzare la presenza del battere orale come marker tumorale specifico.

 

In sintesi, il lavoro scientifico, ha stabilito, che la presenza del P.gingivalis presente nell’epitelio dell’esofago dei pazienti affetti da ESCC fornisce la prima prova diretta di una correlazione positiva tra l’ infezione gingivalis parodontale e la gravità e la prognosi di ESCC.

Questi risultati dimostrano per la prima volta che il p. gingivalis infetta l’epitelio dell’esofago dei pazienti ESCC, ulteriori ricerche devono stabilire se l’associazione fra l’infezione orale e la progressione di ESCC siano correlate.

Ancora più importante sarà dimostrare che questi dati, se confermati, potranno indicare quanto l’eradicazione di un patogeno orale, potenzialmente nocivo, possa contribuire a ridurre l’onere complessivo sociale da ESCC oltre a essere un fattore preventivo e predittivo del rischio per il paziente.

 

Full text disponibile

 

Presence of Porphyromonas gingivalis in esophagus and its association with the clinicopathological characteristics and survival in patients with esophageal cancer

Gao et al. Infectious Agents and Cancer (2016) 11:3