Negli ultimi anni in Italia si è andato incontro ad un progressivo aumento nella popolazione che utilizza un regime alimentare vegetariano o vegano.

Secondo gli ultimi dati raccolti da Eurispes si parla di circa 5 milioni di persone che solo nel nostro paese hanno fatto una scelta dal punto di vista etico riguardo la propria alimentazione, si stima, comprendendendo i vegetariani o persone che non fanno uso di proteine di origine aniimali , circa 1600 nuove persone al giorno.

Cosa intendiamo per dieta vegana?

 La parola ”vegan”, che ha assunto anche il significato di vegetariani radicali, fu coniata da Donald Watson (morto il 16 novembre 2005, a 95 anni) e da Elsie Shrigley nel novembre 1944, quando a Londra fondarono l’associazione Vegan Society.

Il veganismo fu presentato da Watson come uno stile di vita non violento, che elimina lo sfruttamento, la sofferenza e l’uccisione degli animali. I vegani mangiano infatti vegetali e non carne, uova o latte.

Quali e quanti tipi di vegetariani e vegani esistono:

Si definisce vegetariano chi non assume carne e pesce o prodotti contenenti questi alimenti.

I modelli alimentari dei vegetariani variano in modo considerevole:

Lacto-ovo-vegetariano: si alimenta di cereali, verdura, frutta, legumi, semi, noci, latticini, uova ed esclude carne e pesce.

Lacto-vegetariano: oltre a carne e pesce esclude le uova.

Vegano, o vegetariano integrale: è simile al modello lacto-vegetariano, con l’ulteriore esclusione di latticini ed altri prodotti di origine animale.

La dieta si basa prevalentemente sull’assunzione di cereali, legumi e verdura e frutta.

Quale impatto possono avere la dieta vegana e la dieta vegetariana sulla salute orale?

Secondo alcuni studi clinici, nel quale sono stati messi a confronto campioni di persone vegane non, sono emerse differenze significative sulla salute dei tessuti molli orali e sulla salute dei tessuti duri dentali.

Nell’interpretazione dei dati attuali, bisogna ricordare che il veganismo non è solo una forma di nutrizione, ma il ridotto consumo di derivati animali e il maggiore consumo di vegetali determina un miglioramento dell salute generale.

I vegetariani e vegani, consumano meno tabacco e alcool, importanti fattori di rischio parodontale, spesso sono fisicamente più attivi e hanno un BMI inferiore rispetto ai non vegetariani; inoltre, i vegani consumano una quantità maggiore di antiossidanti, contenuti nella frutta e nella verdura, i quali migliorano la risposta immunitaria nei processi infiammatori.

L’importanza di un’alimentazione adeguata per un parodonto sano è stata documentata da Jenzsch et al. Essi hanno dimostrato che dopo il cambiamento dietetico c’è stato un miglioramento delle condizioni parodontali. Jenzsch ed altri hanno mostrato che un anno dopo il cambiamento dietetico i pazienti presentavano meno segni di infiammazione e ancor più importante, minori concentrazioni di interleuchina-1b e interleuchina-6 nel liquido crevicolare gengivale.

Dunque, i soggetti vegetariani e vegani presentano una migliore condizione a livello dei tessuti molli del cavo orale con minore incidenza di fenomeni infiammatori gengivali, e minore danno parodontale.

Altri studi hanno dimostrato che alcuni cibi come frutta, verdura e cereali tendono a favorire l’insorgenza delle carie e l’erosione dello smalto, con conseguenze quindi ai tessuti duri del cavo orale.

La carie dentale è una malattia multifattoriale che associata a fattori predisponenti come il consumo frequente di carboidrati, contenuti nella frutta e nella verdura, alimenti altamente presenti nella dieta vegana, aumentano il rischio di lesioni ai tessuti duri dentali.

Gli zuccheri principali nella frutta sono glucosio, fruttosio e saccarosio.

E’ stato dimostrato che ciascuno di questi zuccheri può essere fermentato in acidi dai batteri orali e quindi favorire l’insorgenza della carie.

Il saccarosio è considerato il carboidrato alimentare più cariogeno, in quanto serve come substrato per la sintesi di polisaccaridi extracellulari e intracellulari oltre alla fermentazione batterica, inoltre promuove l’adesione dello S. mutans alla superficie del dente, cambiandone l’ambiente microbiologico e promuovendo la crescita di batteri acidogenici come S. mutans, actinomyces e lactobacilli.

L’erosione dentale è definita come la perdita di tessuto duro causata da acidi estrinseci o intrinseci tra cui fattori chimici, e biologici.

Le cause principali dell’erosione sono il consumo frequente di alimenti acidi tra cui frutta, e verdura (fonte estrinseca) e rigurgito o reflusso esofageo dell’acido gastrico (fonte intrinseca).

Il potenziale acido delle bevande o degli alimenti possono causare la demineralizzazione dei tessuti dentali; quest’ultima è caratterizzata da una dissoluzione superficiale dei cristallini dello smalto seguito da una continua dissoluzione degli strati più profondi.

Se la distruzione erosiva procede, si incorre nell’esposizione della dentina, strato interno dentale.

Nella letteratura scientifica vi sono evidenze conflittuali riguardanti l’associazione dieta vegana e insorgenza di carie o di erosione, inoltre vi è uno scarso numero di studi caratterizzati da piccoli campioni e talvolta con risultati contraddittori.

Alcune indagini non sono state in grado di dimostrare differenze significative nella prevalenza dell’erosione dentale tra vegani e non.

In uno studio osservazionale di Linkosalo e Markkanen, quasi il 77% dei soggetti vegetariani presentava difetti erosivi e carie, altri autori hanno dimostrato che la prevalenza e la gravità dell’erosione dentale era significativamente più elevata nel gruppo vegano di quasi il 98% .

Conclusioni.

Una corretta igiene orale domiciliare comprende lo spazzolamento dei denti e l’utilizzo del filo interdentale che possono aiutare a contrastare l’insorgenza delle carie. Sedute periodiche di igiene orale professionale possono sicuramente aiutare a minimizzare i rischi e ristabilire l’equilibrio del cavo orale tra i vegani; la fluorizzazione topica e l’utilizzo di dentifrici fluorati, rappresenta un’altra opportunità per la prevenzione e il trattamento delle carie, ma solo un ruolo minore nel prevenire l’erosione dentale, (l’uso del fluoro è ancora piuttosto discusso).

Inoltre una dieta vegana deve essere supportata da un nutrizionista per i giusti apporti di nutrienti necessari all’organismo, evitando diete ‘fai da te’.

La salute dentale, in caso di dieta vegana o vegetariana va supportata compensando l’assunzione dei nutrienti come calcio, vitamine e arginina.

Gli odontoiatri e gli igienisti dentali sono tra gli specialisti che maggiormente hanno studiato gli effetti degli alimenti sulla salute, ricordiamo che il cavo orale è la finestra verso l’intero organismo, quindi la salute dei denti spesso rispecchia la salute generale.

 

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Revisione letteratura: Dr.ssa. Sabrina Trocino