Il sonno è un’attività che occupa un terzo della vita dell’uomo. La qualità del sonno è importante per il benessere del nostro organismo e una sua riduzione, indipendentemente dalla causa, interferisce con alcune funzioni fondamentali del nostro corpo, determinando spesso conseguenze evidenti anche sul piano comportamentale e sulla qualità della salute. Sebbene gli effetti dei disturbi del sonno siano riconosciuti da tempo, l’associazione tra deprivazione di sonno e salute fisica ha ricevuto l’attenzione della ricerca solo recentemente. I disturbi del sonno, dunque, possono essere definiti come un insieme di condizioni che influenzano la qualità della vita, tra cui troviamo la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), il bruxismo notturno, il russamento e la sonnolenza eccessiva durante il giorno.

La xerostomia, anche nota come secchezza delle fauci, è una spiacevole sensazione di secchezza orale dovuta a una riduzione del flusso salivare (iposalivazione) e ad un cambio della composizione della saliva. Tra le cause più frequenti ci sono la respirazione orale, farmaci, fumo, trattamenti antitumorali, disturbi delle ghiandole salivari, disidratazione e disturbi psicogeni. Tale deficit può alterare la percezione del normale sapore dei cibi, rendere difficile la fonazione e predisporre a carie dentale e gengivite. La saliva infatti è in grado di tamponare l’acidità della bocca e contiene alcune sostanze ad azione antimicrobica.
In uno studio del 2019 di Ioulianos Apesson e colleghi è stato ipotizzato che le persone in buono stato di salute affette da xerostomia potessero presentare più frequentemente disturbi del sonno. È stata dunque indagata una possibile correlazione tra iposalivazione mattutina e la sensazione soggettiva di bocca secca con la qualità del sonno, sonnolenza diurna, rischio di OSA e bruxismo notturno nei giovani adulti in buone condizioni generali di salute.
È stato riscontrato che la scarsa qualità del sonno è una condizione comune nei soggetti che presentano iposalivazione mattutina e nei pazienti che riportano xerostomia e sperimentano anche eccessiva sonnolenza diurna. Si è visto, inoltre, che nei pazienti affetti da OSA si riscontra sempre xerostomia mattutina; queste due entità sono correlate bidimensionalmente, ovvero la prevalenza di una aumenta all’aumentare dell’altra.

L’effetto protettivo della saliva durante il giorno dovrebbe continuare durante la notte. Tuttavia, il flusso salivare segue un ritmo circadiano con una diminuzione durante la notte.
La xerostomia notturna sfocia in frequenti risvegli per dissetarsi con conseguenti risvegli per urinare, creando così un circolo vizioso che rende il sonno difficoltoso.
Inoltre è stato evidenziato che l’ansia si presenta maggiormente negli individui con xerostomia e disturbi del sonno. L’esigenza ad adattarsi a ritmi di vita sempre più frenetici porta le persone ad adottare uno stile di vita poco salutare che induce le persone a fumare e a consumare una maggior quantità di caffè. Si avrà così difficoltà nell’addormentarsi e di conseguenza insonnia, affaticamento e sonnolenza durante il giorno. Questo altera il ritmo circadiano della saliva e la secrezione di ormoni che sono responsabili della funzionalità delle ghiandole salivari. D’altra parte, la xerostomia provoca una costante sensazione di angoscia che conduce verso disturbi dell’umore e frequenti risvegli notturni.

La bocca secca è un segno e sintomo che si manifesta soprattutto nei soggetti anziani per l’assunzione di farmaci, maggior presenza di patologie sistemiche e disfunzioni delle secrezioni salivari. In ogni caso, in un contesto di prevenzione e diagnosi precoce è buona norma valutare il flusso salivare dei giovani pazienti in stato di buona salute.
Questa condizione, dunque, può motivare il professionista odontoiatrico a chiedere al paziente rispetto la scarsa qualità di riposo e a fare degli eventuali approfondimenti o indicare al paziente centri specializzati nel sonno per ulteriori valutazioni.

Bibliografia
-Apessos, I., Andreadis, D., Steiropoulos, P. et al. Investigation of the relationship between sleep disorders and xerostomia. Clin Oral Invest 24, 1709–1716 (2020). https://doi.org/10.1007/s00784-019-03029-1

Alessandra Caggiula e Alessandra Moneta